G Clin Nefrol Dial 2024; 36: 7-9 ISSN 2705-0076 | DOI: 10.33393/gcnd.2024.3036 SHORT COMMUNICATION |
L’inchiesta: la terapia nutrizionale nella Malattia Renale Cronica
Nutritional therapy in chronic kidney disease
Dietary-Nutritional Therapy (DNT) is an essential component of the conservative management of patients with chronic kidney disease (CKD) as it helps to maintain the optimal nutritional status and to prevent and/or correct symptoms and complications of CKD. Moreover, it allows adherent patients to delay the onset of dialysis, leading to an improved quality of life and cost savings for both patients and the community. Through a survey, we aimed to evaluate how personalized diets were assessed, administered, and experienced by CKD patients. A questionnaire was administered to 180 patients from 4 Nephrology Centers in Lombardy (Italy) regarding their CKD and nutritional therapy. It showed that 73% of patients received dietary prescriptions. In 40% of cases, dietary prescriptions were administered in dedicated clinics and were valued as much as pharmacological ones. Most diets prescribed were low-protein diets (0.8 g protein per kg of body weight), although some included very low protein diets supplemented with keto analogues. Unfortunately, after the initial prescription, the monitoring of the adherence to nutritional therapy is not particularly frequent. In conclusion, our survey suggests that while patients in different Nephrology Centers receive proper dietary prescriptions and follow-ups, there is space for improvement with positive implications for CKD progression, delaying dialysis therapy.
Keywords: Chronic kidney disease, Low-protein diet, Pre-dialysis clinics, Protein-free foods, Renal insufficiency
Received: February 5, 2024
Accepted: February 15, 2024
Published online: March 4, 2024
Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi - ISSN 2705-0076 - www.aboutscience.eu/gcnd
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Introduzione
La malattia renale cronica (MRC) è una patologia piuttosto diffusa, che interessa fino al 10% della popolazione generale e che è associata a un elevato tasso di morbilità e di mortalità. Data la sua elevata diffusione, rappresenta una reale preoccupazione per la salute pubblica sotto vari aspetti, non ultimo l’aspetto economico (1). I pazienti con MRC hanno un aumentato rischio di malattie e di eventi cardiovascolari, nonché di progressione verso la fase terminale della malattia renale. In questi ultimi anni numerosi farmaci come gli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), gli inibitori del trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), gli agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA), i chelanti del fosfato, gli anti-aldosteronici e i derivati della vitamina D sono entrati con successo nell’armamentario terapeutico della MRC (2). A partire dagli anni ‘60 (3), la restrizione proteica nella dieta era l’unico approccio utilizzato per correggere i segni e i sintomi correlati all’uremia e, in questo modo, ritardare la necessità di dialisi. La letteratura recente (4-6), grazie a numerosi studi e metanalisi, ci ha dimostrato che le misure dietetico-nutrizionali rimangono uno strumento essenziale per ridurre l’intossicazione uremica e che servono a ridurre la velocità di progressione della MRC e le sue complicanze. Però, se la dieta deve essere uno strumento nel contrasto della MRC, è necessario che la maggior parte dei pazienti possa avere un supporto nutrizionale personalizzato (7,8) e che venga seguita nel corso della malattia.
Metodi
È stata condotta un’inchiesta, attraverso uno specifico questionario, in pazienti con MRC, seguiti da quattro Centri della Lombardia, sulla loro percezione nei riguardi di una terapia nutrizionale. Inoltre il questionario cercava di indagare se, nel corso della malattia, ci fosse stato un percorso nutrizionale adeguato e personalizzato.
I dati sono stati elaborati con una statistica di tipo descrittivo.
Risultati e discussione
Il questionario è stato somministrato dai referenti ANED di area a 180 pazienti, ottenendo 152 risposte complete riguardo ai vari quesiti richiesti. La maggior parte dei pazienti era in trattamento emodialitico, ma vi erano pazienti in dialisi peritoneale, in terapia conservativa e con trapianto renale.
Alla domanda se nel corso della loro storia di MRC era stata loro proposta una terapia nutrizionale, il 73% ha risposto in maniera affermativa. Quindi un ottimo risultato in termini di efficienza da parte dei Centri prescrittori (Fig. 1).
Al quesito “Durante il periodo di terapia conservativa, qual è stato il ruolo che ha percepito della terapia nutrizionale nella gestione della sua malattia?”, i pazienti hanno risposto come mostrato nella Figura 2.
Come si vede nella Figura 2, mettendo insieme due risposte, la uno e la cinque, in circa il 40% dei pazienti le raccomandazioni nutrizionali sono state considerate superiori o almeno paritarie rispetto alle terapie farmacologiche di supporto.
Il 70% dei pazienti ha seguito le prescrizioni nutrizionali per almeno un anno e il 40% dei pazienti le ha seguite anche oltre i due o i tre anni.
Alla domanda se nel Centro esistesse un ambulatorio dedicato alla fase predialitica il 41,2% ha dato una risposta affermativa, dichiarando che i pazienti vengono seguiti attentamente nelle fasi avanzate della loro malattia (Fig. 3).
Quando viene chiesto ai pazienti chi gestisce il percorso nutrizionale le risposte che si ottengono sono quelle riportate nella Figura 4.
In pratica solo nel 30% dei casi vi è un percorso corretto dove il nefrologo dà alcune indicazioni e il dietista renale prepara il piano nutrizionale.
Un altro quesito riguarda il tipo di terapia nutrizionale consigliato (Fig. 5).
Come si può vedere, nel 50% dei casi è stata consigliata una dieta ipoproteica con alimenti specifici. Nel 6% dei casi è consigliata una dieta fortemente ipoproteica con alimenti tipo chetoanaloghi, però nel 5,3% dei casi viene solo consigliato un ridotto apporto di sale. Nel 6% si consiglia di ridurre sino a 0,8 g/per chilo di peso corporeo le proteine nella dieta. Purtroppo il 29,3% dei pazienti risponde di non sapere cosa gli è stato consigliato e quindi si desume che il paziente non sia stato sufficientemente motivato su questo argomento.
Anche i controlli dopo la prescrizione iniziale non sono particolarmente frequenti se non nel 20% dei casi, almeno nella fase iniziale. In seguito i controlli sulla terapia nutrizionale o vengono effettuati nel corso dei controlli nefrologici (22%) o sono molto diradati nel tempo (Fig. 6).
Infine il paziente, una volta sensibilizzato alla nutrizione in corso di MRC, cerca di informarsi da fonti diverse, che gli possano suggerire comportamenti idonei, e qui le risposte sono molto articolate:
1. Consulta siti web istituzionali |
Sì 14,8%; No 85,2% |
2. Consulta libri e ricettari: |
Sì 30,3%; No 69,7% |
3. Consulta il materiale fornito da associazioni di pazienti |
Sì 11,3%; No 88,7% |
4. Consulta social network |
Sì 14,1%; No 85,9% |
5. Consulta altro |
Sì 16,2%; No 83,8% |
Quindi nella maggior parte dei casi vengono ricercati suggerimenti e ricette su libri e ricettari, anche se vengono spesso interrogate altre fonti di consultazione.
In conclusione, quello che sembra emergere da questa nostra inchiesta è che in diversi Centri il paziente viene seguito da ambulatori specifici e riceve una corretta prescrizione dietetico-alimentare. Purtroppo però le percentuali sono ancora basse e si intravedono margini di crescita per sensibilizzare tanto i nefrologi che gli stessi pazienti verso alcuni accorgimenti nutrizionali. Accorgimenti che, se ben personalizzati, possono essere di aiuto nel massimizzare l’effetto delle terapie farmacologiche nel ritardare la progressione della MRC e nell’evitarne le complicanze, in particolare quelle particolarmente gravi.
Acknowledgements
Si ringraziano i pazienti, i referenti di Centro e tutto il personale ANED, che hanno permesso la realizzazione e la elaborazione di questo lavoro.
Disclosures
Conflict of interest: The Authors declare no conflict of interest.
Financial support: The authors are grateful to Fresenius Kabi Italia for supporting this research through and unconditional grant.
Authors contribution: All Authors contributed equally to this manuscript.
Bibliografia
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